EMS: TRECENTO ANNI DI STORIA TRA SCIENZA E TRAINING
Una pratica innovativa, ma con radici storiche ben salde. È questa la storia dell’EMS, ovvero l’Electro Muscolar Stimulation: evoluzione dell’elettrostimolazione tradizionale, fondata addirittura nel 1700 grazie all’opera dello scienziato Luigi Galvani. Allora, la pratica prevedeva di trattare un solo gruppo muscolare alla volta e solo con l’evoluzione della ricerca e della tecnica si è pervenuti ai risultati odierni.
IL BOOM DEGLI ANNI NOVANTA
In questo senso, l’Elettro Stimolazione Muscolare ha avuto grande impulso nel secolo scorso, soprattutto all’inizio degli anni Novanta, quando si sono sviluppate ricerche scientifiche di alto livello sull’argomento.
Infatti, in quel periodo è stata dimostrata e razionalizzata l’efficacia dell’EMS in campo riabilitativo e nell’ambito della preparazione atletica degli sportivi. Da lì, una volta certificati i risultati in termini di forza e tono muscolare anche nel campo del fitness, si è cominciato a guardare a questa attività con grande interesse, come possibile variante o integrazione dell’attività classica di palestra. Nonostante si continuasse a trattare un solo gruppo muscolare alla volta come nel passato, i personal trainer aggiornati sulla disciplina hanno avuto in quel periodo una grande opportunità per arricchire la loro proposta tecnica, dato che era necessario abbinare un allenamento globale per ottenere risultati su tutto il corpo.
Ecco perché nel giro di pochi anni il mercato degli elettrostimolatori si è sviluppato enormemente, con alcuni prodotti validi e altri meno. Infatti, la progressiva uscita in commercio di elettrostimolatori estremamente economici ha favorito la cultura della stimolazione fai-da-te (in stile televendita) con un notevole abbassamento del livello tecnico, creando in questo modo numerose problematiche (anche di salute) agli utenti. Motivo per cui il fenomeno si è attenuato si è quasi estinto nel giro di pochi anni.
SCIENZA E TECNICA DEL NUOVO MILLENNIO
La rinascita in senso professionale dell’EMS è datata 2010, quando in Germania è stato introdotto il cosiddetto tutone: un abbigliamento altamente tecnico – composto da un gilet abbinato a dei pantaloncini che presentano al loro interno degli elettrodi – che permette di stimolare tutti i principali gruppi muscolari del corpo.
Infatti, la contrazione muscolare fisiologica è una eccitazione cellulare trasmessa al muscolo tramite le proprie ramificazioni nervose per mezzo di impulsi elettrochimici. Ecco perché la corrente esterna, presente nel tutone, può essere in grado di sostituire gli impulsi organici provocando anch’essa una contrazione. Quindi non deve spaventare il fatto di avere una corrente applicata al proprio corpo, perché si tratta di un’imitazione delle correnti fisiologiche prodotte dal nostro sistema nervoso. Del resto, si tratta di correnti bassissime (dell’ordine di pochi milliampere), sufficienti per attivare la contrazione muscolare massimale, rendendo la pratica dell’elettrostimolazione estremamente sicura.
UN CAMBIO RADICALE DI PROSPETTIVA
Inoltre, l’evolversi della strumentazione ha consentito anche uno scatto evolutivo nell’idea di fondo all’elettristimolazione.
Infatti, oggi ciò che davvero rende l’EMS totalmente rivoluzionario è che con il tutone e i moderni training si ottiene un reclutamento – ovvero la percentuale di fibre muscolari coinvolte nell’esercizio – che sfiora il 100 percento. Un balzo in avanti straordinario rispetto all’idea di stimolare solo un gruppo muscolare alla volta (associando poi l’esercizio fisico classico), come si faceva in passato.
Troppo? Niente affatto.
Grazie al coinvolgimento del 100 percento delle fibre muscolari si ottiene l’importante risultato dell’innalzamento del metabolismo basale: significa che le fibre muscolari attivate dall’EMS, continuano a consumare anche a riposo – fattore di grande aiuto nel caso di strategie mirate al dimagrimento. Ecco perché chi si allena con l’EMS non assiste a un drastico calo di peso, ma alla trasformazione della massa grassa in massa magra (massa muscolare) che è l’effetto più utile e auspicabile per ottenere una buona salute e forma fisica.
Inoltre, il tutone consente una quasi totale libertà di movimento: se inizialmente il tutone e i suoi elettrodi erano collegati alla consolle dell’elettrostimolatore tramite un cavo, oggi nei modelli di ultima generazione esiste un centralina che si indossa alla cintura, la quale si collega via wireless al device. Ciò permette all’utente di allontanarsi, persino di andare a correre, con gli impulsi applicati, per cui è possibile abbinare all’ettrostimolazione il movimento attivo, che ne enfatizza e arricchisce l’effetto degli impulsi.
Cosa aspetti a provare?
Vuoi aprire un centro INNFIT? Ti possiamo assistere nella vendita delle attrezzature o in un percorso completo di Franchising.